mercoledì 16 dicembre 2015

PER UNA SANITA' PUBBLICA




CLAUDIA ROSSI.


Grande fermento sulla sanità Toscana, animi sereni e cittadini pronti a partecipare alla lotta portata avanti dal M5S.
Sabato 12 Dicembre 2015 ore 21,00 presso la sala Baccarini a San Marcello P.se.
Dopo la presentazione degli ospiti e l'introduzione del tema in questione dalla pentastellata Claudia Rossi. E' stata la volta di Marco Ferrari capogruppo di minoranza del comune di Cutigliano che  ha espresso la situazione attuale dell'ospedale Pacini di San Marcello denominato P.I.O.T. delle carenze che sono venute a crearsi nella struttura.
La squadra informativa sulla nuova sanità, era costituita da oltre da Marco Ferrari da:


 ANDREA QUARTINI
Andrea Quartini medico chirurgo e consigliere regionale alla sanità, Daniele Rovai autore del libro, LA NUOVA SANITA' TOSCANA.


 Dott. Giuseppe Ricci ex direttore generale asl 9 di Grosseto, nonchè promotore della raccolta firme per l'abrogazione della legge regionale 28/15, una legge che consente di tagliare gli esuberi alle aziende Ospedaliere, Universitarie, Enti e Fondazioni e che impone la nomina di tre super manager muniti di portafoglio, gestori politici al servizio di Enrico Rossi.
Enrico Cantone, consigliere regionale toscana, Valerio Bobini presidente del CREST (Comitato Regionale Emergenza Sanità Toscana), Marco Buselli sindaco di Volterra. insomma un team di alto livello che fu apprezzato e fu in grado di dissetare i presenti dall 'arsura del conoscere.
DANIELE ROVAI
Il vero shock, suscitando apprensione ma costatando la vera natura della nuova sanità fu dato dalla esposizione di Daniele Rovai che, con supporti visivi e cartacei, fece conoscere la sua inchiesta nei meandri della nuova sanità leggi(distruzione).
Riassumo in breve:
La nota preoccupante è che da ricerca del CENSIS, nel 2014 nel 42% dei nuclei familiari,
 almeno una persona in un anno ha dovuto fare a meno di una prescrizione medica.
Mentre  l'ISTAT dice che il 9% delle persone rinuncia a curarsi. "numeri allarmanti".
Vi sono liste di attesa in aumento, ticket gravosi per famiglie di anziani o con anziani in casa. l'INPS dice che vi sono oggi in Italia 15 milioni di poveri. Si evidenzia pure che l'assistenza territoriale è in affanno ed i servizi irrinunciabili per disagiati , ormai fuori uso.
Tutto questo con la costruzione di nuovi ospedali come Prato, Pistoia, Lucca, ed ora si è aggiunta Massa.
Tutte queste strutture non capienti e con lacune madornali, sembra che a Pistoia debbano essere riaperti alcuni reparti al vecchio Ospedale del Ceppo.......... a Voi il commento.

La montagna la più disagiata, dopo anni di promesse e spergiuri del potenziamento del prontosoccorso di San Marcello Pistoiese, abbiamo assistito al totale smantellamento ma con un'altra promessa, Di costruire l'eliporto per i casi urgenti da trasportare al prontosoccorso più vicino.      Certo che chi ha redatto il progetto non si rende conto che gli infortuni in montagna ci sono sopratutto d'inverno, con neve e raffiche di vento spesso con tormente e l'elicottero vola solo sul
 simulatore.

 I  traumatizzati gravi, i feriti che presentano un  numero di decessi dei pazienti con trauma maggiore in fase preospedaliera è molto elevato. 
Poiché la maggior parte delle morti da trauma avviene prima dell'arrivo in ospedale, è indispensabile migliorare la qualità del soccorso nella fase preospedaliera, soprattutto quando i tempi di trasferimento dal terreno alla struttura ospedaliera sono lunghi: in assenza di soccorso avanzato, la probabilità di decesso durante il trasporto aumenta di sette volte se il trauma è avvenuto in area rurale distante da un ospedale piuttosto che in area urbana.

L’obiettivo di ridurre la mortalità e la morbilità da trauma può essere raggiunto esclusivamente attraverso un complesso coordinato di azioni che vanno dalla fase di allertamento e invio delle équipe di soccorso (dispatch), fino al trasporto dei feriti ad una struttura adatta al loro trattamento definitivo (centralizzazione).  
 Nei traumi penetranti, al contrario, la stabilizzazione sembra non fornire vantaggi rispetto all'immediato trasporto del paziente in ospedale, a condizione che l'ospedale sia raggiungibile in pochi minuti e sia in grado di affrontare qualsiasi emergenza chirurgica.
In sintesi, il presidente Rossi non ha tenuto conto di cosa sia la montagna pistoiese e le sue strade ed i disagi..............( forse con questa azione cerca di portare profitti alla montagna, tenendo in ostaggio i turisti specialmente amanti della montagna innevata, anche se feriti purchè paghino). 

 
Una Legge che sostanzialmente consente di porre in essere la dichiarazione delle eccedenze di Personale Dipendente, gli Esuberi (art 14,16,17), alle Aziende Sanitarie Locali, alle Aziende Ospedaliere Universitarie, agli Enti e Fondazioni e che impone la nomina di tre Super Manager, muniti di portafoglio, veri gestori politici del Presidente Rossi.

Leggi questo articolo su: http://www.gonews.it/2015/04/01/legge-sanitaria-via-alla-raccolta-di-firme-per-il-referendum-abrogativo/
Copyright © gonews.it
Una Legge che sostanzialmente consente di porre in essere la dichiarazione delle eccedenze di Personale Dipendente, gli Esuberi (art 14,16,17), alle Aziende Sanitarie Locali, alle Aziende Ospedaliere Universitarie, agli Enti e Fondazioni e che impone la nomina di tre Super Manager, muniti di portafoglio, veri gestori politici del Presidente Rossi.

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martedì 8 dicembre 2015

Lanciole - Crespole - Calamecca

La Val di Forfora comprendente a valle della Macchia Antonini dove nasce il fiume Pescia che scorre alle pendici delle tre frazioni appunto Calamecca, Crespole e Lanciole caratteristici paesini montani dove in un pomeriggio autunnale  sembra che nei paesi regni il silenzio più totale ed invece, ti rechi ai circoli paesani o bar di paese e prima di varcare l'ingresso senti il vociare quasi acceso dei montanini.
La maniera di essere partecipi alle discussioni di gente in piedi intorno ad un tavolo dove giocatori di carte si disputano la vittoria coronata con un fiasco di vino.
Sembra il famoso quadro di Teomondo Scrofolo, eppure la coesione sociale in questi paesi esiste ancora. tutti si aiutano, si preoccupano gli uni degli altri.....non è fantascienza potete toccare con mano.
http://digilander.libero.it/can_del_pignattaro/teomondo_scrofolo.jpg
Luoghi dove regna la tranquillità più assoluta, chi per motivi di lavoro si è trasferito in città, aspetta con ansia il fine settimana per tornare alla casa natia per poter rigenerare le "batterie".
La luce che, la corolla di montagne proietta sulle case è di un colore unico.

Chi ama la montagna ed il riposo immerso nel silenzio, si rechi nei borghi della Val di Forfora, non importa dove ma, ognuno ha una caratteristica indimenticabile, anche se sembrano simili sono completamente diversi.
  1. Accenno di storia

Lanciole
Nel 1244 a Lanciole risultavano dieci fuochi, e considerata una media di cinque persone per “fuoco”, si può affermare che gli abitanti di Lanciole in quel periodo erano circa cinquanta.
Oggi non siamo molto distanti da quei numeri .







Crespole
Alla metà del Duecento il castello di Crespole, roccaforte del partito guelfo, contava 26 "fuochi", tutti popolani e, posto alle dipendenze di Pistoia, era compreso nella circoscrizione di porta Lucchese, insieme a Lanciole e Calamecca.

Mantenne fino al 1775 la propria autonomia, come testimoniano gli statuti riveduti nel maggio del 1496 . Il castello era governato da un vicario, la cui carica aveva durata semestrale; il nome del vicario era tratto da borse che avevano durata quinquennale.


Calamecca








Dopo che nel 1182 il castello di Calamecca venne raso al suolo dai pistoiesi, in quanto si era rifiutato di sottomettersi, anche Calamecca risultò essere parte integrante del dominio montano pistoiese. Il Liber focorum e il Liber finium  , attestano infatti che, alla metà del XIII secolo, Calamecca era compresa entro la circoscrizione di porta Lucchese, insieme a Crespole e Lanciole, e contava la presenza di 45 "fuochi", tutti popolani. Il suo territorio si estendeva fino a Piteglio, Momigno e Serra Pistoiese.
Dopo la distruzione operata dai pistoiesi, furono questi stessi a farsi carico della ricostruzione del castello di Calamecca, utile roccaforte nelle guerre che sconvolsero la Montagna nei secoli XIII e XIV. Così si presentava nel 1382: "cum muris merlatis undique, cum una turri et cum fortilitiis actis ad defensionem diete rocche"  .
Anche Calamecca fu sottoposto al capitano della Montagna, mantenendosi comune libero, come attestano gli statuti rivisti nel 1585 e 1614  . Il comune era retto da un vicario, carica di durata semestrale, tra i compiti del quale rientrava la vigilanza sulla buona tenuta delle strade. Negli statuti rivisti nel 1614 si stabilì che responsabile dell'estrazione dei nominativi dei vicari fosse il camarlingo in carica e si specifica che, colui che fosse stato estratto, oltre l'obbligo di accettare la nomina, non avrebbe ricevuto alcun compenso  .
 Il camarlingo generale, responsabile delle esazioni delle imposte dirette e indirette, era affiancato nei periodi di carestia dal camarlingo "dei viveri" per la distribuzione di farina di castagne alle persone bisognose, gli stimatori dei beni e la guardia campestre, posto messo all'incanto dal vicario e al quale potevano concorrere tutti coloro che avessero superato i 18 anni di età.
Figura posta in risalto dai capitoli conservati era quella del cancelliere, del quale si sottolineava in particolare il compito di ricevere dal vicario, al momento della sua entrata in carica, i libri del comune, che si impegnava a custodire con cura. Tali libri erano quello dei capitoli, il "libro delle ragioni" e l'estimo.
 Questi statuti e le successive riforme furono aboliti nell'aprile del 1775, quando Calamecca entrò nella neonata Comunità della Montagna, ingresso che pose fine alla sua autonomia. Nell'archivio di San Marcello sono attualmente conservati un registro di partiti e deliberazioni (maggio-ottobre 1637), un dazzaiolo della tassa del macinato (1733-1734) e alcuni registri appartenenti alla soppressa Compagnia di San Miniato e all'Opera di San Miniato (sec. XVIII); altri documenti relativi alla Compagnia (1564-1784) e all'Opera (1607-1785) si conservano presso l'Archivio di Stato di Pistoia.

Volete conoscere  meglio la Val di Forfora?
Venite a trovarci, sarete considerati amici-ospiti non turisti.


Fonte AST archivi storici comunali toscani




















domenica 6 dicembre 2015

notizie

VAL DI FORFORA – CALAMECCA

Sembra in via di risoluzione la catastrofica diffusione del cinipide del castagno (Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu).
L'insetto aveva attaccato esclusivamente il genere castaneo provocando sui germogli a primavera degli ingrossamenti che compromettevano lo sviluppo vegetetativo e la fruttificazione degli stessi.
Dal 2010 che vennero registrate le prime avvisaglie ad oggi, la produzione della castagna ha avuto via via un calo considerevole fino ad arrestarsi del tutto.
Anno 2015 si riscontra una lieve accentuazione di produzione che lascia ben sperare per il prossimo futuro.
I residenti della Val di Forfora hanno adottato il sistema di potatura verde e semi-capitozzatura solo sulle piante da frutto onde aiutare gli sforzi della regione Toscana alla lotta del cinipide, devo dire con risultati soddisfacenti.